Dal 2° capitolo - Conoscere i bambini per proteggerli meglio

Particolarità dei bambini nel traffico

Per quanto riguarda i bambini è necessario indicare i seguenti pericoli specifici:

  • legati all'impulsività; i bambini si lasciano guidare dai loro impulsi in modo diverso dagli adulti, se vedono qualcosa di interessante dall'altra parte della strada, si dirigono verso ciò che li attrae con totale disattenzione per il contesto;
  • legati al bisogno di muoversi; i bambini hanno un innato bisogno di correre, saltare, arrampicarsi. Per loro camminare è altrettanto strano che per noi correre. Questo costituisce un forte elemento di rischio di incidenti in un traffico che considera che ogni pedone si muova in modo disciplinato e sia motivato a comportarsi così.
  • legati al panico ed alla paura; anche se i bambini fanno attenzione al traffico, spesso non sono in grado di comportarsi correttamente, perché il traffico è così complicato che il bambino si spaventa ed in lui si produce un senso di panico.
  • legati alla visione; il campo di visione di un bambino è ridotto rispetto a quello di un adulto, il risultato è che egli non è in grado di avere la stessa capacità di adattarsi alle condizioni del traffico. Il bambino non è in grado di concentrare l'attenzione su più di un oggetto nel medesimo tempo e non può passare dalla visione di un oggetto vicino ad uno lontano, con la stessa facilità degli adulti.
  • legati all'altezza; anche l'altezza crea difficoltà quando ci si deve muovere nel traffico. Per il bambino è impossibile vedere sopra al tetto delle auto parcheggiate e spesso non vede al di sopra dei cofani. Un'automobile che sopraggiunge, immediatamente visibile per un adulto, può essere non visibile per un bambino, inoltre il bambino può non essere visibile per l'automobilista.
  • legati all'udito; tra il 3% e il 30% dei bambini di sei anni identificano in modo scorretto la provenienza di un suono, a seconda della direzione da cui si origina. Anche un adulto qualche volta sbaglia, ma è in grado di compensare meglio l'errore.
  • legati alla concentrazione; se qualcosa attira la loro attenzione, i bambini vi si dedicano con tutti i sensi, non solo con occhi e orecchi. E' una capacità particolare che a volte li fa sembrare "assenti" ma che in realtà rispecchia il loro modo di entrare intensamente in contatto con l'ambiente che li circonda. Questa eccezionale capacità può diventare pericolosa o essergli addirittura fatale, come potrebbe esserlo attraversare di corsa la strada per raggiungere la mamma.
  • legati al fatto che i bambini prendono sul serio gli adulti; un bambino capisce subito che esistono regole di comportamento. Quel che invece non riesce a capire, è come mai molti adulti le trasgrediscono a loro piacimento. Poiché un bambino si comporta in base a quello che gli adulti fanno, piuttosto che a quello che dicono è proprio il caso di chiederci seriamente se non siamo noi, con il nostro cattivo esempio, ad indurlo a comportamenti scorretti, come attraversare con il rosso.

La circolazione stradale ha sempre comportato difficoltà e pericoli, ora è diventata molto più aggressiva tanto da mettere in difficoltà anche gli adulti. Dette difficoltà diventano insormontabili per i bambini che hanno per loro natura capacità ed abilità ancora insufficienti.

Tutto questo ci permette di capire che se vogliamo dare autonomia di movimento ai bambini è il traffico che si deve adattare alla presenza dei bambini da soli per le strade intesi come categoria più indifesa tra le utenze deboli.

L'influenza del traffico sullo sviluppo dei bambini

E' purtroppo evidente che negli anni della prima infanzia, il traffico motorizzato ostacola e a volte impedisce esperienze importanti per lo sviluppo dei bambini.
Sicuramente non é il solo responsabile, ci sono altri fattori, come la mancanza di altri bambini vicino a casa e un maggior attaccamento dei genitori ai figli. Tutti questi elementi sono comunque collegati all'intensità del traffico vicino a casa.
"I pericoli del traffico frenano lo sviluppo dei bambini e impediscono loro di conquistare man mano maggiore autonomia" (Huttenmoser, La contrada, 2/3, 1995, pag 3).
Il traffico con le auto, le moto, i camion assilla i bambini a piedi o in bicicletta. Per garantire la sicurezza dei bambini, la miglior soluzione è tenerli al di fuori del traffico. I bambini sono stati così scacciati dalle strade e non vi giocano più.
Una pluriennale e approfondita ricerca dello psicologo Huttenmoser, coadiuvato da altri ricercatori, ha esaminato un gruppo di bambini di 5 anni d'età e il loro ambiente quotidiano.
Lo studio, "bambino e traffico" è stato realizzato a Zurigo nell'ambito del progetto nazionale di ricerca "città e traffico".
La ricerca ha evidenziato gli effetti dei condizionamenti del traffico sullo sviluppo dei bambini, mettendo in rilievo che l'accompagnare costantemente i bambini quando sono in strada non é solo un peso per i genitori e soprattutto per le madri, ma questa continua vigilanza influenza anche lo sviluppo dei bambini.
Quelli che possono muoversi in un ambiente favorevole sono avvantaggiati nello sviluppo motorio e sociale. sono più autonomi e indipendenti rispetto ai bambini che vivono in un ambiente caratterizzato da forti flussi di traffico.
I bambini che possono uscire da soli:
- hanno più amici e compagni di gioco.
- possono organizzare indipendentemente diversi momenti della loro giornata e questo li aiuta a crescere.
- quando giocano e si inventano i giochi i giochi che fanno, ciò permette loro di socializzare.
- sanno gestire in modo differenziato situazioni nuove o eventuali conflitti. Secondo i ricercatori questo avviene perché i bambini, che hanno più spesso contatti indipendenti con altri bambini, hanno più esperienza nell'affrontare rapporti complessi.
- sono più abili nei movimenti fisici, perché possono muoversi spesso liberamente e indipendentemente.
I bambini che non possono giocare liberamente e in tutta sicurezza nei paraggi di casa accusano un ritardo significativo nello sviluppo motorio e sociale, nonché nella loro indipendenza.
In conclusione la ricerca constata che il traffico stradale presente fin sotto casa, limita l'esperienza dei bambini, toglie loro spazio vitale e possibilità di apprendimento oltre a legarli fortemente a un "sorvegliante" adulto.
I bambini hanno infatti bisogno di stare da soli, per inventare regole da soli, liberi della presenza dell'adulto che impone regole mediate. L'identità nasce dall'equilibrio del rapporto con gli altri e con sé: è necessario quindi ridurre la mediazione con l'adulto.

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